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Smart Working? Home Working? Vattelapesca Working? I 5 motivi di Cristina Maccarrone per uscire di casa e tornare a lavorare al (nostro) Coworking.

cristina maccarroneCristina Maccarrone, che fa parte della nostra community da tempo, ha scritto questo post per noi, per testimoniare con la sua esperienza diretta, i 5 motivi per tornare al Coworking, dopo un periodo di distanze sociali e isolamento professionale. 

Grazie!

Questo anno e mezzo ha insegnato una cosa a tutti, forse anche a chi ci credeva poco: per chi fa lavori d’ufficio o è un lavoratore della conoscenza, è possibile svolgere la propria professione ormai ovunque.

Anche se, causa pandemia, lo smart working – che è lavoro per obiettivi, senza vincoli di orario e di luogo – è stato confuso con il remote working e lo stare a casa per giornate intere.

Ecco perché persone sfinite dalle call continue, ossia le riunioni a distanza, gente che ha contatti solo virtuali e che passa giornate intere senza incontrare né colleghi né amici e conoscenti sono diventati quasi la norma.

E continua ad esserlo per chi ancora lavora da casa, va in ufficio giusto una o due volte a settimana con tutto quello che ne consegue.

Stress, spazi chiusi, mancanza di confronto e tutto il resto.

Anche per me fino al maggio scorso è stato in effetti così ed è solo quando sono tornata a lavorare al Cowo® di Lambrate che mi sono resa conto di quanto mi mancasse non solo il Coworking, ma anche la me stessa abituata a lavorare ovunque, a spostarsi più volte al giorno sapendo di avere nel Coworking un vero e proprio punto di riferimento.

E perché tornare a lavorare in un coworking può voler dire vivere al meglio questo delicato periodo? Condivido con voi le 5 cose che ho imparato.

1. Il Coworking ti dà quello di cui abbiamo più bisogno: il contatto personale diretto (e in totale sicurezza)

Amo fortemente il mondo digitale: lavoro come web writer, faccio formazione online, mi occupo di social copywriting, ma incontrare le persone è qualcosa che nessuna tecnologia potrà mai sostituire.

Me ne sono resa conto il primo giorno in cui sono tornata al Cowo® Milano Lambrate.

Anche oggi mi sono ritrovata – in piena sicurezza, con distanze e mascherine – piacevolmente a chiacchierare … nulla di particolare, uno scambio simpatico ed informale con due giovani professionisti, Francesco e Massimiliano, che hanno trasferito parte della loro società di consulenza da Roma a Milano.

Con loro abbiamo scambiato impressioni e pareri sulle rispettive città… e poi altre chiacchiere con Max, Riccardo, Alessandro: che bella abitudine, e quanto mi è mancata!

2. Il Coworking ti apre la mente e ti regala un punto di osservazione diverso

Connesso a quanto detto sopra, quando lavori tanto e ti ritrovi a parlare, online o al telefono, solo con i tuoi colleghi o con chi svolge la tua stessa professione, il discorso ruota sempre intorno al lavoro.

Come se non esistesse nient’altro. E finché sei nel “loop” non te ne accorgi neanche, anzi sei contento di poterti confrontare.

Ma è quando dialoghi con qualcuno che fa cose completamente diverse dalle tue che scopri dei mondi, che accendi la tua curiosità, che ti ricordi che c’è altro.

Quell’altro che, poi, può servirti anche per la tua professione, ma soprattutto per la tua crescita personale.

3. Il Coworking ti ispira

Il mio è un lavoro creativo e scrivere è una delle cose che amo di più al mondo.

Ma a volte, lo ammetto, non ne ho proprio voglia. Purtroppo, non sono mai stata una persona che quando si ripromette di fare una cosa entro un certo tempo la porta a termine nonostante tutto.

Riesco a farlo per le attività meno creative, ma non per la scrittura. E quando non sono ispirata, ho bisogno di andare in posti dove l’ispirazione arriva anche se non la cerchi.

Al Cowo® è così: ti basta incontrare qualcuno alla macchinetta del caffè perché torni l’ispirazione, ti basta sapere una novità qualsiasi per sentirti nuovamente creativo.

E, aggiungo, nel mio caso può essere necessario anche avere un minimo trambusto intorno: quel tanto di “vita che scorre” accanto a me talvolta mi aiuta a raccogliermi meglio, e a scrivere.

Tante volte, in questi ultimi mesi, mi sono sentita stanca, insoddisfatta: uscire da casa per andare al Cowo® ha cambiato la mia prospettiva e mi ha aiutata a trovare la concentrazione

E quando ha fatto il suo ingresso un gatto e si è messo a girare per le scrivanie… beh, anche questo ha contribuito a regalarmi quella leggerezza che è necessario avere prima di scrivere.

4. Il Coworking ti fa separare casa e lavoro e ti porta a uscire

Qualche settimana fa un’amica psicologa mi ha parlato della “sindrome della caverna” che colpisce molte persone le quali, nonostante le riaperture, sono ancora timorose rispetto al riprendere i rapporti sociali, uscire di casa e così via.

Fermo restando che – ovviamente – ognuno ha i suoi tempi, credo che lavorare in un Coworking che conosci, e dove sai che la sicurezza e la salute sono al primo posto, ti aiuti a riprendere le buone abitudini, prima fra tutte, uscire di casa.

Andare in bicicletta fino al Cowo® o salire sui mezzi anche se per poco (abito abbastanza vicina a Lambrate), mi hanno aiutato a riconciliarmi con le uscite, a vedere cosa stava cambiando nel quartiere e a respirare la mia città.

Ma non solo: lavorare da casa vuol dire non separare l’attività professionale dalla tua vita privata, in quella casa che è giusto dedicare al relax e agli affetti.

Quando invece la casa si trasforma nel tuo ufficio accade un po’ di tutto: il computer è sullo stesso tavolo dove mangi, ti concedi poche pause, e anche quando le fai ti sembra di non staccare mai davvero.

Andare in un Coworking ti permette di puntare sul tuo work-life balance, separare casa e lavoro e godere ancora di più della tua abitazione una volta rientrato.

5. Il Coworking ti porta lavoro

Se lavori da casa, le uniche opportunità di collaborazioni ti arrivano via mail o via social (e già questo ovviamente è tanto), se sei in un Coworking dove incontri nuova gente o chiacchieri con chi ti conosce già, è facile che tu venga a conoscenza di clienti che cercano professionisti con le tue caratteristiche.

Così come può succedere a un coworker di avere bisogno della tua professionalità o – viceversa – puoi essere tu a necessitare di un grafico, uno sviluppatore ecc… e qui lo trovi semplicemente alzando la testa dalla scrivania.

A questo concetto, il Network Cowo® ha perfino dedicato una piattaforma online, CowoPro, dove chi fa parte di una community Cowo®, ovunaque si trovi, può entrare in relazione professionale con altri coworker di altri spazi, favorendo così le reciproche opportunità di lavoro.

In fondo, come dico sempre, “Il lavoro è Relazione” e il Cowo®, dopo tanti anni, continua a ricordarmelo.